Prometeo Beat
Moretti&Vitali, 2019
Un nuovo sguardo sulla nonviolenza e sul ruolo che ha giocato nella nascita della società in rete. Questo il senso del percorso che Petri traccia in questo affascinante romanzo storico che si snoda fra gli anni sessanta ed ottanta del secolo scorso.
Un affresco dei movimenti controculturali, dalla Beat Generation e la Rivoluzione Psichedelica al movimento Punk e Cyberpunk. Suddiviso in due parti, Dharma Road e Devi Cyberpunk, i cui protagonisti sono rispettivamente il poeta Allen Ginsberg ed il regista Derek Jarman, la trama si snoda fra Occidente e India in un respiro globale che guarda alla nonviolenza come nuovo strumento di interconnessione.
Un fantasmagorico percorso ricco di avvenimenti e colpi di scena, costellato da numerosissimi protagonisti di quegli anni, da Jack Kerouac a Tiziano Terzani, da William Burroughs a Timothy Leary, dalla bandita indiana Phoolan Devi a Patty Smith e tanti altri, che porta fino agli albori della creazione del web.
"ANIMA MUNDI", I modi della cura oggi
E' in libreria "ANIMA MUNDI", I MODI DELLA CURA OGGI, Atti del XVI Convegno Nazionale CIPA, Edizioni Vivarium. Il Titolo del saggio di Fabrizio Petri é "Jung, Hillam e l'Oriente oggi. Interculturalità ed ecologia nella Società in Rete".
Dharma Aperto
Moretti&Vitali, 2014
Dharma Aperto è un articolato saggio che, pur nella traccia ideale del percorso iniziato con Karma Aperto (Moretti&Vitali, 2012), si sviluppa in maniera assai differente e originale. Il legame narrativo è garantito dalla circostanza. Come Karma Aperto inizia e termina a Roma, nel Cimitero Acattolico, Dharma Aperto comincia e finisce egualmente nella città eterna, questa volta nella Chiesa di Santo Stefano Rotondo al Celio. L’autore scopre che in un convento adiacente alla chiesa, oggi non più esistente perché inglobato in un ospedale, aveva vissuto fino alla sua morte nel 1952 il filosofo pragmatista ispano-americano George Santayana. Così, come il filo conduttore di Karma Aperto è stata la Beat Generation, cui apparteneva Gregory Corso seppellito nel Cimitero Acattolico romano ai piedi di Shelley, la suggestione ispiratrice di Dharma Aperto è costituita dai filosofi americani della corrente del Pragmatismo, William James, John Deweye lo stesso Santyana.
Dharma Aperto pone l’accento su una riflessione di respiro globale, ancorata saldamente a cavallo fra Oriente e Occidente. La nonviolenza risulta un elemento vivificatore del pensiero contemporaneo in tre aspetti centrali, che costituiscono le tre anime di cui è intessuta l’opera: la lotta alla sofferenza, l’ampliamento della sfera delle libertà e il rafforzamento della tolleranza. Si tratta di aspetti che rivestono effettiva centralità in un’ottica di costruzione di una Società Aperta, nel senso che il filosofo Karl Popper ha dato a questo concetto (La Società aperta e i suoi nemici, 1945). Questo aspetto teorico è il secondo importante legame – oltre ai tratti della struttura narrativa – fra Dharma Aperto e Karma Aperto, ben rimarcato dalla consonanza fra i due titoli.
Karma Aperto
Moretti&Vitali, 2012
Karma Aperto è un saggio dedicato alla strutturata rivalutazione storica del ruolo che la nonviolenza, come principio ispiratore legato a Gandhi, ha svolto (e sta continuando a svolgere) in alcune delle principali tendenze delle società contemporanee, primo tra tutti la loro natura “in rete” secondo l’accezione elaborata dal sociologo Manuel Castells. Il ruolo attribuito alla Controcultura americana, dalla sua componente iniziale rappresentata dalla Beat Generation fino alla fase hippy e underground, è uno degli snodi del discorso.
L’analisi si sviluppa secondo un approccio di memoria trans-culturale condivisa, nello svelamento delle reciproche influenze fra Oriente ed Occidente che hanno condotto alla nonviolenza quale elemento socio-politico e al dispiegarsi dei suoi effetti in termini globali contemporanei.
Oggetto di attenzione sono i fattori endogeni della nonviolenza, espressione vivificante dell’animo umano, come possono contribuire a far comprendere le teorie psicologiche di C.G. Jung, secondo una valida vena interpretativa ben sostenuta dallo stesso Petri. Lo psicologo svizzero, fondatore della Psicologia Analitica e manifestamente influenzato dal pensiero orientale, consente così alle sue teorie dell’inconscio di divenire suscettibili di un’applicazione sistematica alla visione tradizionale della nonviolenza, emersa già da millenni in terra indiana grazie soprattutto alla religione Jain.